LA VITA DI FIORE ZACCARIAN
Fiore Brustolin nasce a Piove di Sacco (Padova) il 17 febbraio 1901 da Giovanni, di Rocca d’Arsié, e da Chiara Simioni, di Cittadella, entrambi insegnanti.
Compie gli studi primari a Piove di Sacco, continuandoli a Padova.
Nel 1913 riceve il primo premio assegnato dalla Scuola di Disegno Applicato di Piove di Sacco diretta da Antonio Soranzo.
Nel 1920 ottiene il diploma di licenza in Disegno presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, e nel luglio 1921 anche il diploma di licenza in Ornato e Decorazione presso la stessa Accademia, col massimo dei voti e la lode in tutte le materie.
Nel settembre 1922 viene organizzata la sua prima mostra personale, a Pieve di Cadore.
Nel 1925 completa gli studi all’Accademia di Venezia, sotto la guida dei maggiori maestri del tempo, tra i quali Ettore Tito e Alessandro Milesi, risultando la migliore allieva del secondo corso di pittura, e in settembre riceve una borsa di studio per un viaggio di istruzione a Parigi con i migliori allievi delle altre Accademie d’Arte italiane.


Nel 1926 partecipa alla mostra collettiva dei giovani pittori “Bevilacqua La Masa” organizzata da Ca’ Pesaro al Lido di Venezia, con diciassette dipinti.
Tra gli altri, Il mazzo di garofani fu acquistato dal Comune di Venezia e Il miracolo della mula dall’Associazione Universale di Sant’Antonio. Alla stessa mostra espone nell’anno successivo, la grande tela della Vendemmia. Sempre nel 1926 organizza uno studio a Venezia dove impartisce lezioni private. Tra gli allievi figurano Giuseppe Verecondi, Maria Ravanello e Maria Velluti, nipote di Ettore Tito; con questi resterà sempre in rapporti di stretta amicizia.





Fiore Brustolin dipinge en plein air - 1922





L'artista alla Scuola del Nudo in Accademia - 1924



Nel 1929 sposa Giorgio Zaccarian, laureato in Economia e Commercio a Ca’ Foscari, e si trasferisce con lui a Genova, dove continua a dipingere e insegnare pittura.
Nel 1930 ritorna a Venezia col marito e apre uno studio a San Trovaso dove continua a lavorare e insegnare.
Nel 1931 nasce il figlio Paolo.
Nel 1932 si trasferisce a Milano. Nel nuovo ambiente continua a dipingere e insegnare.
Nel gennaio 1933 viene organizzata una mostra personale alla galleria Nuova Vita.
Nel 1933 la famiglia Zaccarian si trasferisce a Roma, in uno dei palazzetti settecenteschi che fanno quinta e scena alla chiesa di Sant’Ignazio. Sono di quest’epoca numerosi quadri del Foro Romano e del Palatino, dove dipinge dal vero con le allieve.
Dopo la guerra amplia l’attività creativa e quella didattica insegnando pittura a un nutrito gruppo di allievi, tra i quali l’americano Terence O’Connor. Sono di questo periodo molti dipinti della vecchia Roma Rinascimentale e quasi tutti i nudi femminili oltre a numerose commissioni di quadri sacri. Sono anche di questo periodo le numerose rappresentazioni di Sperlonga e Castelfusano, mete preferite di gite domenicali. Continua a visitare regolarmente Venezia fino alla metà degli anni Ottanta, e a dipingere vivaci impressioni delle sue calli e dei suoi campielli.




Nel Natale del 1946 viene inaugurata la prima mostra personale a Roma nella sala del Beato Angelico. Questa è seguita negli anni successivi da numerose altre personali che le danno notorietà come artista di spicco e la inseriscono nell’ambiente degli artisti e dei critici d’arte della capitale.
A partire dal 1956 uno dei soggetti preferiti è la casetta con giardino acquistata sui Castelli Romani, di cui dipingerà un gran numero di vedute e impressioni.
In questo periodo il suo studio di Roma è frequentato da numerosi artisti, scrittori e critici d’arte che hanno segnato un’epoca nella vita artistica a Roma, diventando una sorta di cenacolo artistico basato su di un rapporto di reciproca stima e amicizia. Tra i molti si possono citare Augusto Jandolo, antiquario, poeta e scrittore, Piero Scarpa, giornalista e critico d’arte, Arcangelo Paglialunga, giornalista, Guido Guida, critico d’arte e giornalista, Valerio Mariani, critico e ordinario di Storia dell’Arte all’Ateneo di Napoli, Carlo Marcantonio, pittore e critico d’arte, P. Tarcisio Piccari, storico d’arte sacra, Cesare Basini, giornalista e critico d’arte, e la pittrice Mimì Amato Carreras.
Nel 1964 si sposa il figlio; dei due nipotini nati da questo matrimonio eseguirà negli anni successivi numerosi ritratti. Nello stesso anno trasloca e si trasferisce nell’appartamento di via Mecenate 79, dalle cui finestre dipingerà tanti quadri dei cieli della capitale.
A partire dal 1975, con la scomparsa del marito, riduce un po’ l’attività, pur continuando a dipingere e a insegnare a un ristretto gruppo di allieve affezionate.
Continua a dipingere fino al 1990, lavorando negli ultimi anni quasi solo nel proprio studio, ma sempre rigorosamente dal vero.
Si spegne a Roma il 6 agosto 1995.





Fiore B. Zaccarian a cena in Trastevere con il marito e il figlio e con il Prof. Mariani e sua moglie Gigliola - 1952





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